La prima mestruazione può arrivare presto nella vita di una bambina: dai 9 anni in poi (se la mestruazione non si presenta entro i 16 anni si parla di amenorrea primaria – vedi articolo “disturbi mestruali”) e creare forte stress in una fase della crescita già piena di stimoli e timori. Dopo aver insegnato alla bambina come gestire una corretta igiene e protezione intima, preferibilmente che contempli l’uso di prodotti ecologici come assorbenti lavabili e coppette mestruali (si, possono essere indossate anche da ragazze molto giovani), è importante parlare di emozioni femminili.
Insegnare come gestire le emozioni legate alla ciclicità è fondamentale per pervenire l’insorgenza di somatizzazioni quali dolori e disturbi mestruali. E’ importante, sopratutto, aiutare la ragazzina ad accogliere questo cambiamento come semplicemente naturale. Come scritto in “Educazione Mestruale” la trasmissione di sofferenze psicofisiche attraverso condizionamenti e pregiudizi circa la condizione femminile, possono inficiare la serenità delle ragazze inducendole a credere che le mestruazioni siano una condanna. Invece è importante sostenere un dialogo costruttivo, propositivo e pacifico con la nostra ciclicità: l’esempio materno è fondamentale, ma è altrettanto utile che tutte le donne che gravitano attorno alla ragazza abbiano un atteggiamento positivo (questo fa bene anche a loro). E che quest’atteggiamento si estenda a tutte le donne della società.
Un’altra cosa da considerare è la sfera sessuo-affettiva.
L’età media dei rapporti sessuali competi tra adolescenti si aggira attorno ai 13-14 anni: moltissimi genitori non sanno cosa succede nella vita dei figli e spesso li sottovalutano da questo punto di vista. Sarebbe impossibile contente il fenomeno, ma dobbiamo prenderne atto e insegnare il rispetto di sé alle ragazze attraverso il riconoscimento ed espressione dei propri sentimenti, tempi e bisogni.
Esistono poi i casi in cui le madri sono esageratamente ansiose verso le figlie, rendendo ancora più difficile il dialogo tra generazioni. L’ideale sarebbe lavorare prima su di loro (elaborando la loro esperienza del Menarca) per riuscire ad entrare in empatia con le figlie.
Il mio intervento creativo lavora a livello trigenerazionale (nonna-mamma-figlia) per equilibrare i rapporti tra donne in modo da costruire un dialogo più fluido tra le parti, rinnovando l’affetto e la complicità. L’evento del Menarca smuove gli animi di tutta la famiglia (maschi compresi) ed è importante, in un secondo tempo, far sì che padri, nonni, fratelli ecc. siano gradualmente coinvolti nella situazione. Prima di fare questo, però è importante che le figure femminili di riferimento della ragazza creino un tipo di dialogo in linea con i cambiamenti percepiti.
Questo tipo di dialogo lo si può sviluppare tramite un PERCORSO MESTRUALE che ricedere tempo e dedizione, perché coinvolge più persone: normalmente si lavora prima con la mamma, poi nel rapporto madre-figlia e in seguito, se possibile, anche con la nonna. Qualora il genitore anziano fosse impossibilitato, reticente o defunto, si lavorerà sul piano simbolico-relazionale.
Per confrontarti con me su quanto letto, se desideri un sostengo per gestire al meglio l’arrivo delle prime mestruazioni di tua figlia, chiedimi una CONSULENZA MESTRUALE sia di persona a Torino, sia a distanza tramite video-chiamata. Mettiti in contatto con me usando il MODULO CONTATTI che trovi sul sito!