Comunemente si pensa che “piacere” e “orgasmo” siano sinonimi. Nulla di più sbagliato. Il piacere può esistere senza l’orgasmo, ma l’orgasmo, per essere vissuto bene, ha sempre bisogno del piacere.
Prima di scrivere quest’articolo ho fatto una breve ricerca su Google per vedere quanti e quali blog-post ci fossero sul piacere femminile. Digitando la parola “piacere femminile” ti aspetteresti di trovare titoli e contenuti che siano in linea con la tua ricerca; invece ho trovato solo discorsi sull’orgasmo. Dal “Piacere femminile: i modi giusti per raggiungerlo” a “Orgasmo femminile: 4 tecniche per raggiungerlo” mi sono trovata in un mare di informazioni (a volte un po’ campate per aria giusto per parlare di sesso) che puntavano tutto sul raggiungimento dell’orgasmo. Nella maggior parte degli articoli non si è mai parlato di piacere come di una condizione di soddisfazione che va oltre il semplice raggiungimento dell’orgasmo. Anzi, spesso le parole “piacere” e “orgasmo” erano impropriamente usate come sinonimi, creando molta confusione.
Eppure basterebbe così poco per ampliare la prospettiva e utilizzare una narrazione differente sul piacere femminile iniziando, appunto, con il dargli il giusto spazio e smettendo di ridurlo a semplice sinonimo di orgasmo.

Il piacere sessuale, soprattutto per la donna, inizia dalla testa. Moltissime, infatti, raccontano che il “miglior sesso” lo hanno sperimentato con persone che le hanno fatte sentire coinvolte mentalmente. Altre trovano l’intesa sessuale quando si sentono libere di immaginare, o di esprimere, le proprie fantasie erotiche. Nella maggior parte dei casi, poi, è necessario sentirsi bene con sé stesse e con l’altra persona: questo significa che, ancor prima di sapere bene cosa fare tra le lenzuola, è necessario creare un ambiente in cui ci si sente al sicuro, non giudicate e veramente desiderate.
Più nello specifico, possiamo definire il piacere femminile come una condizione di soddisfazione erotico-sensoriale che deriva dall’appagamento di una pulsione tanto fisica quanto psicoemotiva. In pratica, l’esperienza del piacere femminile va oltre il raggiungimento dell’orgasmo, seppur spesso lo comprenda, per durare nel tempo portandoci a sperimentare un aumento della nostra consapevolezza personale.
Molto spesso, infatti, ci identifichiamo più facilmente con esperienze dolore anziché con quelle piacevoli. E’ vero, cerchiamo la felicità, ma ne abbiamo paura. Cerchiamo la complicità con un partener, l’intesa sessuale, ma finiamo per limitare l’esperienza all’orgasmo, per non coinvolgerci troppo.
Cambiare prospettiva verso il piacere sessuale, aprendoci ad una nuova visione del femminile, ci permette di fare esperienze che rinforzino la nostra autostima sessuale e strutturino un’identità femminile più libera e consapevole.
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6 pensieri su “Piacere femminile: facciamo chiarezza”
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