disturbi mestruali

DISTURBI MESTRUALI

L’arrivo del Menarca (prima mestruazione) segna il confine tra l’infanzia e l’età adulta (sia biologicamente sia intellettualmente). Non importa se arriva quando hai 9, 12 o 15 anni; tutto cambia inevitabilmente. Il nostro corpo cambia, così come l’umore, creandoci una sensazione di profondo disagio. Di fatto, non sappiamo più chi siamo.

Ma ciò che cambia più di tutto è la relazione con le persone a cui vogliamo bene.

L’arrivo del Menarca, infatti, disorienta anche gli adulti rendendoli irriconoscibili: ansiosi, scostanti, ridicolmente gioiosi, lontani, rumorosi, sarcastici, esageratamente disponibili (manco fossimo moribonde), in un mix di atteggiamenti che, se ci va bene, si limitano a coinvolgere solo i parenti più stretti (altrimenti riceviamo “congratulazioni” da chiunque sentendoci ancora più in imbarazzo).

In realtà, ciò che vorremmo è sapere che siamo amate come sempre (che nulla è cambiato) e, se possibile, avere un po’ di privacy per capire cosa ci sta succedendo, iniziando a elaborare le nostre emozioni.

Durante le consulenze mestruali con giovani (+18) e adulte che soffrono di un disturbo mestruale, spiego spesso che il modo in cui abbiamo vissuto la prima mestruazione ha un grosso impatto sulla nostra ciclicità, anche a distanza di decenni.

Infatti, ricordare il Menarca come spavento e provare disgusto nei confronti del sangue (perché non sappevamo cosa stava succedendo oppure perché ci hanno raccontato cose tremende sulle mestruazioni che abbiamo interiorizzato), oppure con sensazioni di imbarazzo e intrusione nel nostro spazio personale (perché gli/le amici/che e parenti continuavano a farci le congratulazioni creando situazioni sgradevoli) oppure ancora con rabbia e rifiuto (perché non ci sentivamo ancora pronte a diventare adulte e vediamo che tutto intorno a noi è cambaito per colpa della nostra condizione) ci spinge a vedere la ciclicità come un problema.

Non avendo gli strumenti per elaborare il disagio emotivo, molte donne vedono crescere questa sofferenza (inconscia) con il ripresentarsi delle mestruazioni: di mese in mese, di anno in anno, il problema diventa sempre più presente finché non diventa una vera e propria somatizzazione corporea nel nostro apparato riproduttivo.

Fortunatamente, anche se non possiamo modificare il passato, abbiamo la possibilità di elaborare le emozioni legate alla nostra ciclicità, modificando il modo in cui ci percepiamo come donne.

Ridefinire la relazione con il nostro corpo, con le donne importanti della nostra vita, con ciò che davvero percepiamo come femminile, ci permette di innescare quel meraviglioso processo di ascolto ed accettazione della nostra ciclicità, permettendoci di superare il disturbo psicosomatico e ritrovare l’amore per noi stesse.

Per questo motivo, con il mio lavoro, ti accompagno attraverso una transizione dolce dal dolore all’amore, in cui insieme aiutiamo tanto il corpo, quanto la mente a elaborare le emozioni che la ciclicità (quindi tutte le fasi, non solo la mestruazione) innescano in te. Questo permette di costruire una nuova relazione con il Femminile (che hai idealizzato fin da piccola e, al tempo stesso, hai interiorizzato attraverso le relazioni significative con mamma, nonna, zia, etc.) e definire, finalmente, la tua idea di femminilità.

Come scritto nell’articolo “Psicosomatica Femminile” dal 2013 mi occupo della prevenzione e risoluzione dei disturbi femminili non patologici (la cui origine, quindi, non è patogena e su cui la medicina tradizionale non sa dare una spiegazione scientifica) che prevedono un percorso alternativo in cui NON sono presenti farmaci (neanche la pillola), interventi chirurgici o simili.

Ovviamente, non essendo un medico, lavoro sempre in sinergia con professionisti specializzati che sanno come trattare i disturbi dal punto di vista fisiologico, endocrinologico e riabilitativo (in relazione al pavimento pelvico), ma il loro intervento clinico non può bastare per superare un malessere fisico perchè, come hai capito, questo ha una fortissima componente psico-emotiva e relazionale. Quindi è sempre necessario lavorare sulle emozioni che alimentano i nostri disagi fisici.

Come detto prima il mio è un approccio “non convenzionale” alla psicosomatica femminile, poiché prediligo l’intervento su quei disturbi che non sono ancora diventati disfunzioni croniche o patologie gravi. Questo perché ritengo sia fondamentale intervenire prima di tutto sui disturbi che non hanno un’origine patologica, per evitare che il disagio diventi cronico, e superare più serenamente il conflitto lavorando direttamente sulla relazione con noi stesse.

I DISTURBI MESTRUALI di cui mi occupo sono:

POLIMENORREA & OLIGOMENORREA: la polimenorrea viene diagnosticata se la mestruazione si presenta più volte durante il mese (ogni 15 giorni circa). L’oligomenorrea, al contrario, se la mestruazione si presenta spesso dopo 35-36 giorni dall’ultimo mestruo. Dopo 3 mesi consecutivi di assenza di mestruazioni si parla di amenorrea (vedi sotto).

IPERMENORREA, MENORAGGIA e METRORAGGIA: ipermenorrea è sinonimo di mestruazioni copiose, spesso associate a menorragia (perdite ematiche mestruali che superano i canonici 7-8 giorni) e metrorragia (perdite ematiche vaginali inattese durante la fase intermestruale). Il legame tra ipermenorrea, menorragia e metrorragia è molto stretto, tant’è vero che spesso è molto difficile riuscire a distinguere i tre fenomeni. Non a caso, i fattori causali che scatenano tali disturbi sono pressoché identici. In alcuni casi, l’ipermenorrea è associata anche a situazioni di polimenorrea (vedi sopra).

IPOMENORREA: ipomenorrea è un termine medico che denota mestruazioni scarsamente abbondanti e, in genere, di breve durata; rappresenta il fenomeno contrario all’ipermenorrea, ed è spesso associato a un allungamento del periodo intermestruale (oligomenorrea – vedi sopra). Va distinta, inoltre, l’ipomenorrea primaria dalla secondaria:

  • Ipomenorrea Primaria: l’ipomenorrea compare a causa di un’alterazione della struttura anatomica uterina (probabilità rara) o in seguito a un’ipoplasia (sottosviluppo o sviluppo incompleto) dell’utero.
  • Ipomenorrea Secondaria: è la conseguenza di stress psicofisici determinati da traumi consistenti (aborto spontaneo, eccessiva attività fisica, malnutrizione, lutto, ecc.); è spesso accompagnata, di conseguenza, da ansie e preoccupazioni notevoli.

AMENORREA: viene definita come “assenza di mestruazioni”, ma si tratta di una semplificazione poiché la mestruazione si verifica solo quando c’è l’ovulazione (non viceversa) e, nell’amenorrea, i motivi di questa assenza di ovulazione possono essere vari. Per questo, esistono diverse tipologie di amenorrea:

  • Amenorrea Primaria: viene diagnosticata quando la ragazza ha superato i 16 anni senza aver vissuto il Menarca (prima mestruazione);
  • Amenorrea Secondaria: viene diagnosticata in ragazze/donne pienamente sviluppate (hanno già avuto diversi cicli mestruali), ma che per svariate ragioni non mestruano da 6 mesi (anche per colpa di occlusioni derivanti da mutilazioni genitali);
  • Amenorrea Ipotalamica: viene diagnosticata in presenza di forti stress psicofisici potenzialmente legati a disturbi alimentari (anoressia, bulimia, obesità), oppure se si sono subite violenze (fisiche, sessuali o psicologiche) o gravi incidenti/lutti (anche aborti e lutti perinatali) che portano al mutamento delle condizioni di vita su più livelli (soprattutto emotivi).

SANGUINAMENTO INTERMESTRUALE (SPOTTING): si tratta di un sanguinamento anomalo, spesso anovulatorio, tra una mestruazione e l’altra. Durante un ciclo anovulatorio, il corpo luteo non si forma, e pertanto la normale secrezione ciclica di progesterone non avviene. Senza la presenza della regolare ciclicità del progesterone, e degli estrogeni, l’endometrio continua a proliferare, in modo che il suo supporto di sangue può, infine, divenire insufficiente. L’endometrio quindi si distacca e sanguina in modo irregolare.

DISMENORREA: una donna su quattro, nel mondo, soffre di dolori mestruali la cui intensità passa da crampi lievi a nausee che portano al vomito, da dolori lievi a talmente forti da costringerle a letto per l’intero periodo mestruale. A volte si confonde la dismenorrea con la SPM (sindrome premestruale), la quale provoca notevoli alterazioni umorali e, a volte, dolori fisici (tensione mammaria in primis) davvero fastidiosi o deficitanti. Quando la dismenorrea si presenta dopo tanti anni dal Menarca, può essere un segnale da non sottovalutare, perché potrebbe trattarsi di endometriosi.

SINDROME PRE-MESTRUALE: è un disturbo ricorrente della fase luteale caratterizzato da irritabilità, ansia, variabilità emotiva, tristezza, edema, dolore mammario e cefalea, che si verificano durante i 7-10 giorni precedenti le mestruazioni e di solito terminano alcune ore dopo l’inizio delle mestruazioni.

SINDROME POST-MESTRUALE: è un disturbo della fase follicolare riconosciuto solo da pochi anni che evidenza stati di stanchezza estrema, accompagnati da irritabilità, tristezza e apatia, nell’arco dei 7-10 giorni dopo la mestruazione.

MENOPAUSA PRECOCE: rappresentata dalla scomparsa permanente delle mestruazioni prima dei 40 anni di età. Si verifica perché le ovaie non rilasciano più ovuli (ovulazione) regolarmente e diventano meno capaci di produrre ormoni. Dal punto di vista ormonale, la menopausa precoce è del tutto simile alla menopausa naturale: le ovaie producono pochissimi estrogeni e l’ovulazione in pratica si arresta. Tuttavia, talvolta le ovaie iniziano a funzionare per un breve periodo e possono rilasciare un ovulo, rendendo possibile la gravidanza. Le ovaie contengono ancora migliaia di ovuli.

Per maggiori informazioni sul mio approccio e per valutare un percorso insieme, ti invito a leggere QUI.