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5 segni di un trauma irrisolto

Che cos’è un trauma?

Il trauma è una ferita emotiva o, meglio, una violenta rottura della continuità psicologica dell’individuo, che si può manifestare con un singolo grande episodio (evento scioccante) oppure con un costante logoramento che porta alla rottura (trauma cumulativo).

Secondo Carl Gustav Jung l’emozione che persiste all’interno del trauma è l’ANGOSCIA ESISTENZIALE, quindi un’angoscia non simbolizzabile, non spiegabile, che smuove da dentro ma a cui non sappiamo dare una forma (non sappiamo perché ci sentiamo così angosciati).

Molti psicologi moderni sostengo che il trauma non sia ciò che ci è accaduto in passato, ma il modo in cui interpretiamo ciò che ci è accaduto e come lo portiamo nel nostro presente (senza risolverlo).

5 segnali che ti aiutano a riconoscere un trauma irrisolto:

  1. SOPRAVVIVERE: stai sopravvivendo, ma non vivendo. Tra sopravvivere e vivere c’è un’enorme differenza perché chi sopravvive non ha stimoli, si sente vuoto, tende a ripetere le stesse cose per giorni, mesi o anni, senza emozioni. Vivere significa costruire la vita a propria immagine e somiglianza investendo passione, energia, desiderio in ciò che fai, con le persone con cui interagisci, etc. Quando attui la strategia di difesa della sopravvivenza, stai dando energia alla ferita emotiva che ti impedisce di investire la tua individualità all’interno del mondo. Una sorta di vocina interiore che ti dice: “Tu non ti devi esprimere. Non ti puoi esprimere. Perché se ti esprimi sei sbagliata. Quindi sopravvivi, non vivere”. Di fatto quando sopravvivi significa che si è rotta quella spinta interiore che ti porta a investire energia in te stessa e a credere di poterti realizzare pienamente.
  2. INFLAZIONI: quando c’è una ferita interiore irrisolta le emozioni e i comportamenti possono inflazionarsi come ad esempio la rabbia (esplosioni di rabbia) o la tristezza (piangere per ogni cosa). Questo avviene perché dentro quella ferita non rimarginata si è inserita un’emozione che utilizzi quando non ce n’è bisogno: la usi come arma per ferire te stessa e l’altro, distruggendo la tua possibilità di guarire, e quindi di vivere.
  3. RIPETIZIONE: uno dei sintomi più evidenti di un trauma interiore irrisolto è la tendenza a ritornare sull’evento traumatico, o sull’emozione residua, senza voler davvero risolvere la cosa. Quando ti trovi a ripetere all’infinito sempre le stesse parole, quando parli sempre della stessa sofferenza a distanza di anni con la stessa intensità come fosse una ferita non rimarginata, quando parli del problema senza vedere una via d’uscita, stai procrastinando la possibilità di guarire la tua ferita interiore.
  4. PAURA: se senti che il tuo percorso di vita è ostacolato dalla paura, ovvero non fai cose, non sei te stessa, per paura; è possibile che tu abbia un trauma irrisolto da sciogliere. La paura che fa da “muro” alla tua evoluzione personale è una paura che deriva da una ferita emotiva che produce un senso di inadeguatezza e ti dice “siccome hai già fallito in una cosa in cui credevi/che volevi, sicuramente fallirai ancora”. Quindi ti blocchi credendo di essere una persona fallimentare, pertanto hai paura di affrontare delle situazioni, perché credi che ogni volta che le affronterai fallirai.
  5. ANGOSCIA: un’emozione o una sensazione della quale non sai né la fonte né la finalità (cosa vuole da te quella sensazione).  Se percepisci un’irrequietezza che non ha un nome, che non ha una soluzione, che non funge da motore per le nostre azioni, è possibile che ci sia una ferita irrisolta, che non si trasforma in cicatrice e che, quindi, non acquisisce un senso per il futuro. Di fatto è una ferita che non si rimargina, perché non viene rielaborato il passato nel modo più idoneo.

Ricordati che il trauma non è l’evento, ma il modo in cui reagisci ed elabori quell’evento. Quindi se leghi una tua paura, un tuo fallimento, a qualcosa di accaduto nel passato ti stai ingannando, perché è vero che quell’evento ha spezzato le tue difese interiori, ma è anche vero che una volta presa consapevolezza puoi fare tutto ciò che vuoi; puoi ristrutturare le parti della tua psiche e andare oltre. Sei tu che scegli come prenderti cura della tua ferita: se per trent’anni non ci hai mai lavorato, ti sei sempre ripetuta la stessa storia, non hai mai voluto trovare una via d’uscita, allora la causa principale del tuo malessere non è l’evento traumatico, ma sei tu che non ci hai lavorato su.

Ricorda: esiste una RESPONSABILITÀ’ PERSONALE rispetto al trauma che devi accettare per poter finalmente superare la sofferenza e vivere la tua vita. Il passato è immodificabile, puoi guardarlo, osservarlo, raccontarlo, ma ad un certo punto è nel presente che devi agire; pertanto se c’è una ferita interiore, curala.

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