benessere di coppia, crescita personale

Codipendenza affettiva

Quando parliamo di relazioni, intimità, legami e amore, parliamo anche di bisogni di vicinanza da una parte, e di autonomia dall’altra. È naturale e sano trovare una quota di dipendenza in tutte le relazioni intime, del resto, il bisogno di vicinanza e di relazione è ascritto al genere umano.

D’altro canto però, va considerato che il bisogno di libertà, la tutela degli spazi personali e l’autoaffermazione si configurano come bisogni altrettanto necessari per la crescita individuale.

Le relazioni diventano così un delicato tentativo di mantenere l’equilibrio tra queste due polarità: bisogno di dipendenza/indipendenza.

Quando questa dinamica fallisce e si protende in modo estremo verso una delle due possibilità, incorriamo in quelle che sono state definite “love addiction” di cui fanno parte un sottogruppo di esperienze relazionali indicate con il termine “codipendenza”. Vediamo di cosa si tratta partendo dalla sua definizione.

Cosa si intende e qual è il significato di codipendenza affettiva?

Il termine codipendenza viene utilizzato per descrivere una relazione codipendente, ovvero quel tipo di relazione in cui uno dei due partner è in una condizione di forte bisogno d’aiuto, elemento che diviene il collante e la condizione di stabilità e continuità del rapporto stesso.

Se da una parte abbiamo un partner fortemente bisognoso d’aiuto, dall’altro troveremo un soggetto con personalità protesa in modo estremo verso colui che ha bisogno di sostegno e che, come afferma la psichiatra e psicoanalista K. Horney, “soccorre l’altro per districare i propri vissuti (proiezione)”.

In sintesi possiamo dire che la codipendenza affettiva è una condizione di dipendenza che prevede un’ambivalenza di base: si stabilisce una relazione fondata sulla speranza che il partner possa cambiare grazie alle cure del codipendente, ma se ciò avvenisse si rischierebbe la rottura del legame, basato proprio sulla condizione di bisogno dell’altro (quindi si fa in modo che questa cosa non avvenga).

I sintomi della codipendenza affettiva

Tra i sintomi della codipendenza possiamo elencare:

  • bassa autostima,
  • difficoltà nel definire i confini all’interno delle relazioni,
  • difficoltà a riconoscere i propri bisogni,
  • forte propensione a prendersi cura dei bisogni dell’altro a scapito dei propri,
  • difficoltà nel vivere in maniera moderata la tendenza agli eccessi nell’espressione di sé.

A queste caratteristiche spesso si legano anche comportamenti di controllo del partner e della relazione e una tendenza a ricercare la felicità e la soddisfazione al di fuori di sé.

Le cause della codipendenza affettiva

Spesso, questi modi peculiari di entrare in relazione sono il frutto di una reiterazione di modelli familiari disfunzionali. Per meglio dire, l’essere stati immersi in contesti di vita difficili può suggerire l’implicito che le relazioni intime siano di per sé difficili.

Tra le cause della codipendenza viene rintracciato l’aver sperimentato un tipo di attaccamento insicuro, l’essere stati esposti a condizioni abusanti o violente, ma anche l’avere dei tratti di personalità dipendente. 

Inoltre, l’essere cresciuti con un genitore narcisista, tossicodipendente o con una sofferenza psicologica importante, l’essere stati esposti a violenze domestiche o l’aver sperimentato una perdita precoce (lutto di un adulto accudente/separazione dei genitori con assenza totale di uno dei due), possono essere fattori di rischio nello strutturarsi di una modalità relazionale codipendente.

Dipendenza e codipendenza: quali differenze?

Va specificato che quando parliamo di codipendenza in psicologia, ci stiamo riferendo a una specifica sfumatura di un pacchetto più ampio di esperienze relazionali, ovvero le dipendenze affettive.

Di fatto essere codipendenti significa avere una dipendenza affettiva che prende la forma del legame salvifico. Dunque se la frase di una relazione sana potrebbe essere “ho bisogno di te perché ti amo”, nella codipendenza (o nella relazione tra due codipendenti) diventa “ti amo perché tu hai bisogno di me”.

Nello specifico la differenza tra codipendenza e dipendenza affettiva può essere sintetizzata come segue:

  • la codipendenza è una modalità relazionale basata su un legame di bisogno e mossa dal sentimento di speranza e dall’illusione che l’altro guarirà grazie al nostro intervento. La distorsione cognitiva che ne deriva è un’idealizzazione di sé e dell’altro nel dare aiuto e l’atteggiamento sarà di totale dedizione/sacrificio. Inoltre c’è una continua circolarità dei ruoli di vittima, salvatore e persecutore
  • la dipendenza affettiva è caratterizzata da un legame di dipendenza dal partner in cui il sentimento prevalente è la paura dell’abbandono accompagnato dall’illusione “tu mi salverai”. La distorsione cognitiva che ne deriva è un’idealizzazione dell’altro e una negazione di sé stessi.

Si può dedurre che il dipendente affettivo codipendente sarà una persona orientata alla scelta di partner sofferenti, a loro volta dipendenti, perché considerati bisognosi e quindi da salvare. Inoltre è possibile che sarà una persona che, per via della propria esperienza personale o della storia familiare, tenderà ad identificarsi con il ruolo del “salvatore”. Spesso infatti, i codipendenti sono primogeniti/figli unici, quelli che assumono il controllo della famiglia o che nelle situazioni più gravi scambiano i ruoli di responsabilità con i genitori.

La persona codipendente dunque, al contrario del dipendente affettivo, non sarà nella condizione di bisogno dell’altro, piuttosto sarà eccessivamente responsabile e attenta all’esigenza del partner.

Il codipendente, inoltre, avrà una forte tendenza al controllo dell’altro al fine di “sostenerlo”, in maniera disfunzionale, nel percorso di guarigione. Si può dunque ritenere che alla fine dei conti, il codipendente “manipola”: il comportamento del codipendente, infatti, sebbene nasca con l’intento d’essere di supporto, finisce per trasformarsi in un tentativo di manipolazione affettiva e di controllo del partner.

Tipologie di codipendenza

Sulla base di tutto questo, a titolo esemplificativo, è possibile elencare due differenti tipologie di codipendenza:

  • codipendenza familiare, nella quale i bisogni fondamentali del bambino non sono stati riconosciuti. Questo può accadere per via di una mancata capacità dei genitori di sostenere nel figlio il senso di sicurezza o dell’essere meritevoli di amore per la loro unicità. Altre volte è un eccesso di premure genitoriali, fortemente protese ad anticipare in modo ansioso il bisogno immaginato dei figli. In entrambi i casi, accade che il bambino non possa mantenere il proprio ruolo perché iper-responsabilizzato o privato della possibilità di individuarsi e individuare i propri bisogni;
  • le amicizie codipendenti prendono la forma di legami esclusivi nei quali, per il codipendente affettivo, gli altri vengono vissuti come intrusivi. Anche queste si reggono sull’assunto di base che uno dei due sia bisognoso e l’altro possa sentirsi utile nel prendersi cura.

Amore codipendente

Il codipendente sa amare? La domanda sorge spontanea. Un amore sano prevede la crescita personale e la realizzazione profonda di sé, come individuo e come parte di una coppia.

Come abbiamo visto fin qui, invece, l’implicito della relazione codipendente è “ti amo perché hai bisogno di me”. Quindi come ama un codipendente affettivo?

La condizione di base affinché la persona codipendente possa amare è immettersi in una dinamica in cui assume il ruolo di salvatore di un partner vittima o bisognoso. Così, più che di fronte a un’esperienza d’amore, nei rapporti di coppia codipendenti siamo di fronte alla ripetizione di schemi rigidi che alimentano il senso di impotenza, una scarsa autostima e, in definitiva, l’impossibilità di crescita per entrambi i partner.

Codipendenza affettiva: quale cura?

Non esistono dei veri e propri test che indagano la codipendenza. Tuttavia è possibile sottoporsi a un’indagine psicologica che ricerchi i fattori collegati a questa condizione, ossia tutti quei metodi d’indagine (test, ascolto attivo, ipnosi, etc.) che possono far emergere gli aspetti collegati alla codipendenza come per esempio:

  • scarsa autostima
  • tendenza all’idealizzazione
  • paura abbandonica
  • stile di attaccamento insicuro.

Come uscire da una codipendenza?

La persona codipendente può prendersi cura di questa modalità relazionale rivolgendosi a un esperto che lo sostenga in un percorso psicologico. L’intento finale sarà quello di favorire:

  • l’accettazione profonda della propria storia di deprivazione emotiva, smettendo di occuparsi del dolore degli altri e spostandosi su di sé;
  • l’elaborazione del proprio dolore;
  • la rinuncia al proprio ruolo salvifico, smettendo di essere il “genitore” del partner e provando a diventare “genitore di sé stessi”;
  • il lavoro sulle polarità dipendenza-indipendenza.

Uscire da una condizione di codipendenza è possibile attraverso un percorso personalizzato. Se senti di aver bisogno di aiuto chiedimi una consulenza in video-chiamata. Usa il modulo contatti che trovi CLICCANDO QUI!