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Come difenderti da un manipolatore affettivo

È normale che ogni coppia affronti, prima o poi, conflitti e litigi: ma cosa succede quando queste ostilità prendono una piega più pericolosa?

La manipolazione emotiva è una forma di abuso, che può avere gravi conseguenze. Quando ci si relaziona con un manipolatore affettivo si subisce una violenza psicologica tale da uscirne annientati e che può lasciare strascichi per molto tempo se non adeguatamente affrontata.

Chi è il manipolatore affettivo?

Le persone che manipolano cercano di controllare gli altri: infatti il manipolatore affettivo usa gli altri per raggiungere i propri interessi e il suo obiettivo è il controllo/potere per proteggersi da una possibile umiliazione.

Il manipolatore è, dunque, un “maniaco del controllo” e, per prima cosa, controlla sé stesso negando i propri sentimenti. Poi deve anche controllare le situazioni in cui è coinvolto e accertarsi che altri non abbiano alcun potere su di lui/lei.

Il manipolatore sceglierà un partner sottomesso e insicuro, nel quale saprà trovare a poco a poco la zona vulnerabile che consentirà l’instaurarsi di un rapporto di manipolazione affettiva. Attenzione, ciò non succede solo all’interno della coppia. Un manipolatore affettivo può essere un familiare, un amico o un collega. Anche le donne, inoltre, possono essere manipolatrici affettive.

Un esempio tipico è l’amica manipolatrice affettiva, sempre pronta a dare la colpa agli altri e a non prendersi alcuna responsabilità. Si finge vittima perenne per cercare di scatenare compassione, facendo leva sull’empatia di persone sensibili e altruiste.

Come si comporta un manipolatore affettivo?

Un manipolatore affettivo usa le tue vulnerabilità contro di te, colpirti con terribili ultimatum nei tuoi momenti più stressanti, cercare di farti sentire in colpa per i suoi problemi che non hanno nulla a che fare con te.

Il manipolatore affettivo usa tecniche di ricatto emotivo per convincere gli altri a fare ciò che vogliono, come se fossero i loro burattini. Quando un manipolatore capisce di aver creato un rapporto di dipendenza, lo utilizzerà per ottenere tutto ciò che vuole. Convincono e influenzano la sua vittima usando la loro grande oratoria, riuscendo a capovolgere le cose a loro piacimento e usando stratagemmi per controllare la volontà dell’altro.

Le vittime dei manipolatori affettivi si ritrovano in una situazione in cui percepiscono di non essere padroni della propria vita. Pensano che non possono fare ciò che vogliono e mettono l’altra persona al di sopra dei loro bisogni e interessi personali. La loro autostima finisce per essere molto bassa e sperimentano grande tristezza e insoddisfazione, finendo in alcuni casi per diventare un partner depresso all’interno della coppia.

La vittima del manipolatore affettivo giustifica i comportamenti del partner o addirittura si sente in colpa per la sua situazione. Per questo motivo chiedere aiuto e uscire da situazioni come la violenza di coppia, può essere difficile.

Quali sono i segnali per riconoscere una manipolazione affettiva?

Nella maggior parte delle relazioni tossiche ci sono alcuni comportamenti tipici del manipolatore affettivo che sono spesso veri e propri “sintomi” da non ignorare. Andiamo a vedere quali sono i comportamenti più ricorrenti:

  • senso di colpa: il manipolatore ti fa sentire in colpa attraverso le critiche/vergogna. Potresti accorgerti di questa dinamica se nelle discussioni, ti senti in colpa perché lui ti punta sempre il dito contro e rigira le cose in modo da passare da vittima;
  • gelosia: il manipolatore affettivo potrebbe renderti estremamente gelosa. Lui ama sentirsi ricercato e assume spesso con altre donne un comportamento galante, in modo da essere al centro delle attenzioni di tutte. Se cerchi di affrontare questa questione, tuttavia, ti convincerà che la tua gelosia è infondata e ti farà passare dalla parte del torto, definendoti una persona ossessiva. In questo modo, sembrerà che sia tu dalla parte del torto e ti sentirai in colpa (vedi punto precedente) e sempre più insicura;
  • paranoia: il manipolatore affettivo ti fa sentire sempre inadeguata. Per esempio, potrebbe dirti spesso che non ne combini mai una giusta, o che avresti potuto fare meglio. Questo alimenta in te un senso di frustrazione crescente. Al contrario, se tu gli fai notare le cose, soprattutto commentando il suo comportamento con le altre, ti dirà che sei paranoica;
  • mancanza di empatia: il manipolatore affettivo, in genere, si presenta come una persona molto sensibile. Al contrario, è una persona che sembra incapace di provare sentimenti puliti. Non ti dà conforto se gli racconti le cose per cercare supporto. Se vuoi condividere un tuo successo, lo sminuisce. Soprattutto, sfrutterà le tue confidenze contro di te;
  • superiorità: il manipolatore affettivo è convinto di essere superiore agli altri. Questo potrebbe anche portarti a riconoscergli un valore extra e, soprattutto, a crederti fortunata perché un ragazzo di tale valore ha scelto te come compagna. Anche se non ne combini una giusta e sei “paranoica” e “ossessiva”. Guarda caso, le sue storie precedenti, sono sempre finite a causa delle altre ragazze;
  • ricatti psicologici: a proposito di sensi di colpa, un manipolatore affettivo ti sottopone continuamente a ricatti psicologici anche molto sottili. Per esempio, dopo un litigio oppure perché stai poco bene, lo cerchi e lo “disturbi” mentre è fuori con gli amici? Ti rimprovera per avergli rovinato la serata. Al contrario, non si pone mai il problema di farti stare serena alla vigilia di qualcosa di importante per te, come un evento di lavoro. Basterà una telefonata per rovinarti l’umore. Ancora, potrebbe giustificare i suoi comportamenti attribuendotene la responsabilità: «Sei tu che mi hai portato a dire/fare così» in questo modo tu accetti le sue scuse e lo giustifichi, sentendoti perfino colpevole;
  • isolamento: un’altra abitudine frequente di un manipolatore è isolarti da tutti. Non tanto perché sia geloso di te, ma perché se riesce ad allontanarti dagli altri (comprese le amiche, con cui non riesci più a confidarti), diventi ancora più insicura e dipendente da lui.

Come difenderti da un manipolatore affettivo.

Quando ti relazioni con un manipolatore affettivo potresti sperimentare emozioni di tristezza e frustrazione, fino ad arrivare a domandarti cosa fare per liberartene. La strategia aggressivo-passiva tuttavia non ripaga mai chi la adotta, ma potrebbe finire per svilire ancora di più l’immagine che hai di te. Più che “liberarti” dal manipolatore affettivo, domandati come uscire dalla trappola della manipolazione.

In una relazione con un manipolatore affettivo, si crea una dinamica tale per cui si diventa dipendente da lui, quando in realtà è lui che ha bisogno di manipolarti. Il problema è che, all’inizio, sembra una persona affascinante, che ti ammira, capace di comprenderti nel profondo; ma è solo un atteggiamento di facciata. Quando infatti, sarai dentro la relazione, metterà in azione tanti comportamenti che minano la tua autostima e ti rendono dipendente da lui.

Quindi come fare per allontanare un manipolatore affettivo? Il primo passo è prendere coscienza che sei stata manipolata.

Dopodiché devi diventare consapevole di avere dei diritti e che il rispetto dei sentimenti degli altri deve procedere di pari passo con il rispetto dei tuoi sentimenti. È inutile cercare di cambiare l’altra persona, o pensare di essere la cura del manipolatore affettivo. Il manipolatore non guarisce se non attraverso un lungo e consapevole percorso terapeutico.

Allora sei tu che dovrai cambiare il modo di comunicare con il manipolatore, capire le sue trappole e non entrarci. È importante fissare dei limiti: impara a dire di no e non anteporre i bisogni degli altri ai tuoi.

Ricorda che ci sono alcuni diritti inviolabili a cui puoi fare riferimento per mantenerti salda:

  • hai il diritto di essere libera dal giudizio degli altri;
  • hai il diritto di esprimere i tuoi sentimenti, opinioni e idee;
  • hai il diritto di stabilire le tue priorità e giudicare se ritieni opportuno occuparti dei problemi degli altri;
  • hai il diritto di dire NO senza sentirti in colpa;
  • hai il diritto di difenderti dalle aggressioni esterne, siano esse fisiche o emotive.

Questi diritti fondamentali rappresentano dei limiti che gli altri (anche i parenti stretti!) non dovrebbero mai oltrepassare.

Altri consigli per difenderti dal manipolatore affettivo:

  • evita il meccanismo dell’auto-colpa: il manipolatore affettivo cercherà di farti sentire in colpa o inadeguata. Non cadere nella sua trappola, non permettere che le sue parole o azioni generino in te un senso di colpa. Chiediti se ti tratta con rispetto, se la richiesta è ragionevole e se ti senti a tuo agio nel soddisfarla;
  • usa il tempo a tuo vantaggio: in molte occasioni, il manipolatore affettivo preme affinché la sua vittima non abbia il tempo di pensare. Vuole una risposta immediata e massimizza la pressione per controllare la situazione. Pertanto, una buona strategia per tenerlo a bada è quella di guadagnare tempo per valutare ciò che stanno chiedendo. Quando dici: “Ci penserò”, gli fai capire che non sei disposta a cadere nella sua rete e che non lasci che ti faccia pressione così facilmente;
  • presta più attenzione alle azioni che alle parole: uno dei modi migliori per staccarsi da un manipolatore affettivo è prestare più attenzione alle sue azioni che alle sue parole. Spesso queste persone, soprattutto all’inizio della relazione, sono affascinanti e persino lusinghiere, ma se guardi più attentamente scoprirai che il loro comportamento dice il contrario. Questa dicotomia è molto utile per scoprire la manipolazione emotiva in una relazione, poiché una persona che afferma di amarti ma che ti fa continuamente pressioni e relega i tuoi bisogni in secondo piano, probabilmente sta cercando di manipolarti;
  • usa l’arma dell’indifferenza: il manipolatore affettivo ha bisogno di essere considerato dalle persone che lo circondano per affermare la propria esistenza. Non importa se sia una reazione di amore oppure di odio: l’importante è essere preso in considerazione. Il manipolatore affettivo quindi ha paura dell’indifferenza che diventa una delle armi con cui difenderti. Questa strategia però non sempre si rivela utile: a volte è necessario rispondere in maniera affermativa, piuttosto che usare un comportamento passivo-aggressivo;
  • chiedi e chiarisci: il manipolatore affettivo spesso gioca con l’ambiguità e approfitta del fatto che la vittima raramente gli si opponga. Pertanto, in caso di dubbio, è meglio ripensare alle sue richieste e fare domande specifiche prima di soddisfarle. Osserva anche le tue emozioni per cercare indicatori delle richieste assurde del manipolatore: Ti senti titubante? Ti senti obbligata o intrappolata?
  • stabilisci una distanza psicologica: ci sono casi in cui non c’è altra scelta che stabilire una distanza, almeno psicologica, dal manipolatore (soprattutto quando si tratta di parenti stressi). Se pensi che il manipolatore non rispetterà i tuoi diritti, è conveniente instaurare un rapporto cortese, ma con certi limiti che gli impediscano di accedere alla tua privacy, in modo da proteggere il tuo equilibrio emotivo.
  • poni fine alla relazione tossica: piuttosto che vendicarti di un manipolatore affettivo, la cosa migliore è lasciarlo allontanandoti fisicamente e tagliando tutte le forme di contatto con lui.

Conclusioni: chiedi aiuto ad un professionista.

Riconoscere i manipolatori affettivi non è semplice. Un buon manipolatore sa come farti sentire importante anche se in maniera fittizia, quindi ad alcuni dei suoi atteggiamenti negativi potresti non aver dato il giusto peso. Un bravo manipolatore riesce a creare un rapporto di dipendenza affettiva facendoti credere che tu abbia bisogno di lui. Oltre al fatto che molto spesso, anche quando ti accorgi che il rapporto con il partner non è idilliaco (oppure che c’è una crisi di coppia), potresti proseguire con la relazione malsana piuttosto che stare da sola (per mancanza di autostima, paura dell’abbandono, etc.).

Se ritieni di trovarti in una relazione tossica in cui il partner cerca di manipolarti emotivamente, ma non riesci a uscirne, anche se sai che questa relazione ti sta ferendo, mi puoi chiedere una CONSULENZA in video-chiamata per capire insieme cosa stia succedendo e come risolvere il problema.

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