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Disturbo dell’orgasmo femminile

Prima di parlare del disturbo dell’orgasmo femminile (che colpisce il 10% delle donne) bisogna definire cosa sia l’orgasmo in quanto molte donne che pensano di soffrire di questo disturbo sessuale, “semplicemente” non sanno riconoscere le sensazioni e i meccanismi fisiologici.

A livello fisiologico l’orgasmo è derivato dal riflesso generato dalla stimolazione dei nervi sensoriali che sono situati nella clitoride e da altre aree come i capezzoli e il canale vaginale. Le contrazioni orgasmiche sono provocate dall’utero, dalla vagina e dallo sfintere rettale, generando un’ipertonia generalizzata che provoca la contrazione dei muscoli dei glutei e di quelli addominali.

A livello soggettivo le sensazioni vengono vissute differentemente da ogni donna ed è caratterizzata dal provare un accumulo di tensione corporea (piacevole) e da un picco di eccitazione (quasi fosse un blackout mentale – piacevole -) che poi viene liberata. Subito dopo si prova un improvviso rilassamento e sollievo psicofisico. È una sensazione unica e riconoscibile, ma non tutte le donne che sostengono di non averlo mai provato, soffrono effettivamente di un disturbo dell’orgasmo.

Infatti, l’orgasmo femminile è una esperienza soggettiva che dipende dalla quantità (e qualità) della stimolazione e cambia se svolto individualmente o con un partner. È una sensazione che differisce non solo tra donne diverse (alcune riescono a raggiungerlo con pochi movimenti coitali, altre necessitano di una lunga stimolazione della clitoride per raggiungerlo), ma anche nella stessa donna. La possibilità di raggiungere o meno l’orgasmo in modi differenti sono le normali variazioni della risposta sessuale delle donne.

IL DISTURBO DELL’ORGASMO FEMMINILE

Il disturbo dell’orgasmo femminile è caratterizzato dal persistente o ricorrente ritardo, o addirittura dall’assenza, dell’orgasmo durante una normale fase di eccitazione sessuale ed è dovuta all’inibizione specifica della componente orgasmica durante la reazione sessuale.

Chi soffre del disturbo dell’orgasmo attraversa tutte le fasi del ciclo di risposta sessuale, prova desiderio sessuale, una buona lubrificazione, prova piacere durante i preliminari sessuali e durante la penetrazione percepisce delle sensazioni piacevoli, ma questo non è sufficiente a raggiungere l’orgasmo.

Per questo motivo la donna che non riesce a raggiungere l’orgasmo si sente “sbagliata”, in colpa e vive un forte senso di angoscia e tristezza.

Ad aggravare la situazione ci sono due idee sbagliate: la prima segue l’assunto di base che sesso=orgasmo (spoiler: no, non è vero!) e se non lo si raggiunge, sempre e comunque, non si è provato piacere, quindi la coppia non funziona.  La seconda idea sbagliata è legata alla “responsabilità” del problema: se la donna non prova soddisfazione sessuale, non riesce a raggiungere l’orgasmo. Ma la soddisfazione sessuale è una dimensione psicofisicia ed erotica che coinvolge la coppia, quindi la difficoltà della donna a raggiungere l’orgasmo è responsabilità di entrambi i partner.

Il disturbo dell’orgasmo femminile può essere classificato in quattro tipologie principali:

  • Acquisito: in cui la donna ha sviluppato il disturbo dopo avere provato in passato l’orgasmo;
  • Situazionale: qualora il disturbo è presente con un solo partner o solo in determinate circostanze;
  • Generalizzato: quando il disturbo è presente costantemente e al variare dei partner;
  • Permanente: per i casi in cui la donna non ha mai raggiunto l’orgasmo da sola o con il partner o con qualsiasi tecnica di stimolazione.

CAUSE DEL DISTURBO DELL’ORGASMO FEMMINILE

Il disturbo dell’orgasmo femminile può derivare da diversi fattori causali di tipo medico-farmacologico e di tipo psico-emotivo e relazionale.

Per quanto riguarda le cause psico-emotive abbiamo:

  • scarsa conoscenza della propria sessualità e del proprio corpo (sovente non si è mai praticato l’autoerotismo);
  • educazione familiare e/o religiosa rigida e sessuofobica, creando convinzioni che rendono difficoltoso il rapporto con il proprio corpo, con la propria sessualità e con il sesso in generale;
  • traumi sessuali pregressi, come una storia di abuso sessuale e/o fisico o un aborto;
  • difficoltà verso le novità, alcune donne, in presenza di nuovi partner, presentano un’iniziale incapacità di lasciarsi andare;
  • timore di perdere il controllo, come la paura di dire o fare qualcosa di sconveniente e/o di lasciarsi andare durante i rapporti sessuali;
  • ansia da prestazione, ovvero quando la donna insegue continuamente l’orgasmo come dimostrazione di normalità e di amore per il partner (in questo modo l’ansia finisce per inibire l’orgasmo e mantenere il disturbo);
  • inadeguato rapporto con il partner, in cui la scarsa intimità e/o l’alta conflittualità sfocia in una maggiore rigidità durante i rapporti;
  • stati depressivi difficili da identificare e che incidono fortemente sul benessere sessuale.

Relativamente alle cause di tipo relazionale, sono più frequenti:

  • difficoltà nell’esprimere i propri bisogni sessuali;
  • scarse abilità sessuali da parte del compagno;
  • mancanza di attrazione per il partner o del coniuge;
  • conflitti di coppia, come risentimenti e rivendicazioni che, sorti in altri campi, si riversano nel sesso;
  • difficoltà a fondere i sentimenti romantici d’amore con il desiderio sessuale (succede che alcune persone scelgano partner che stimano ed amano, ma che non riescono ad apprezzare dal punto di vista sessuale).

Inoltre, un grande disagio nasce dalla convinzione (errata) che il raggiungimento dell’orgasmo dia valore alla coppia.

Quando il disturbo dell’orgasmo femminile entra a far parte delle dinamiche della coppia questo si traduce in condotte sessuali focalizzate al caparbio raggiungimento dell’orgasmo, identificandolo come evento rassicurante e liberatorio (sia per la donna che per l’uomo) che rende “valido” il rapporto. Questo atteggiamento sessuale incentrato esclusivamente sul raggiungimento dell’orgasmo diventa eccessivo producendo forti ansie e innescando un circolo vizioso in cui l’aspettativa orgasmica accresce l’ansia, allontanando il raggiungimento dell’orgasmo stesso. Questo circolo vizioso per la donna viene percepito sempre di più come un problema senza una soluzione e tutto quello che si fa per risolverlo in realtà non fa altro che peggiorarlo.

Raggiungere l’orgasmo non può essere un atto di volontà, poiché non è una reazione che può essere provocata a comando. L’orgasmo non deve essere vissuto o pensato come una meta possibile in qualsiasi momento si ritenga più opportuno, né come elemento di “conferma” della validità di un rapporto, ma come un processo che si raggiunge insieme grazie ad una buona intesa e soddisfazione sessuale tra partner.

COME TI AIUTO

I fattori che determinano il disturbo dell’orgasmo femminile sono complessi, numerosi e di diversa origine che variano da persona a persona, di conseguenza il mio intervento viene personalizzato: dopo aver verificato la situazione a livello genito-pelvico e fisiologico (effettuando dei controlli che escludano problematiche a livello organico), iniziamo a lavorare individualmente (e solo in seguito, eventualmente, si coinvolgere il partner).

Durante il percorso insieme:

  • lasciamo andare le esperienze sessuali pregresse;
  • superiamo le insicurezze relative al tuo corpo e alla sessualità;
  • ristrutturiamo la relazione con il partner che ha creato sofferenza;
  • lasciamo andare le convinzioni limitanti relative alla tua sessualità.

Ulteriori strumenti utilizzati durante il percorso:

  • esercizi utili di ascolto corporeo femminile;
  • elementi di psicoeducazione e abilità sessuali;
  • tecniche di gestione psico-emozionale;
  • esercizi di focalizzazione sensoriale;
  • esercizi di stimolazione genitale e/o uso di sex toys.

Prima di procedere nella strutturazione di un percorso personalizzato viene consigliato di sperimentare una CONSULENZA SESSUALE in cui valutare se sono la professionista giusta per te in questo momento.

Per maggiori informazioni e per organizzare una consulenza insieme, usa il modulo contatti che trovi CLICCANDO QUI

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